Over
di Laura Bucciarelli
(testo tutelato dalla SIAE)
Una donna cammina.
Segue un uomo che chiama genericamente “soggetto”.
Primo movimento
(mattina)
Sette e trentacinque.
Due gradi.
Il soggetto esce di casa.
Sette e trentacinque, due
gradi. Sole.
Esce. Non c’è nessuno.
Il soggetto cammina.
Diritto.
Non vedo nessuno.
Sette e trentacinque, due
gradi, sole, brina.
Diritto.
Io e il soggetto siamo
soli.
Passa con il rosso.
Pausa.
Verde. Destra.
Pausa.
Sinistra.
Vedo “Tappeti orientali
persiani e moderni nuovo punto vendita”.
Destra.
Vedo “Impianti elettrici
e riparazioni”.
Vedo “Ristorante cinese
pizzeria”.
Vedo “Spaccio aziendale
abbigliamento”.
Diritto.
Il soggetto rallenta,
rallento.
Il soggetto fuma, fumo.
Diritto.
Vedo “Tabacchi”.
Vedo “Ristorante
pizzeria”.
Vedo “Fiori articoli da
regalo”.
Sole negli occhi.
Vedo “Uomo oggi estetica
abbronzatura”.
Destra. Diritto. Diritto.
Vedo “Ventilatori
industriali impianti fotovoltaici”.
Vedo “Automobili
concessionaria”.
Vedo “Ristorante
pizzeria”.
Vedo “First class
hotel”.
Diritto.
Pausa.
Diritto. Destra. Diritto.
Vedo “Logistica
surgelati”.
Vedo “Cooperativa
trasporti rapidi”.
Diritto.
Vedo “Impianti
elettrici”.
Vedo “Fedeltà
premiata”.
Vedo “Due tre quattro
cinque vani villette giardino garage”.
Vedo “Le opere di
movimento terra e urbanizzazione sono eseguite da”.
Diritto.
Se si deve andare, si deve
andare.
Quello che si deve fare,
si deve fare.
Per cambiare si deve
pagare.
Qualcuno al mio posto.
Come me. Domani smetto.
Vedo “4000 metri quadri
commerciali”.
Vedo “Stazione fissa per
il controllo elettronico della velocità”.
Il soggetto rallenta,
rallento.
È vicino. Sette e
cinquantotto.
Se si deve andare, si deve
andare.
Quello che si deve fare,
si deve fare.
Sinistra. Mi bruciano gli
occhi.
Vedo Centro commerciale.
Diritto. Diritto.
Vedo “Laboratorio
riparazioni”.
Vedo “Zona
denuclearizzata nuclear free zone”.
Vedo “Laboratorio
lamiere ferro battuto”.
Il soggetto si allontana.
Lo tengo d’occhio, io
ferma.
Vedo Coperture.
Vedo Ipermercato.
Vedo “Pizza”.
Vedo “Self service
all’ingrosso con tavola calda”.
Vedo “Scaffalature
industriali e soppalchi 4000 metri quadri di esposizione”.
Diritto.
Pausa.
Riempire gli spazi vuoti.
Vedo “Ristorante
pizzeria”.
Vedo “Installazione
impianti a metano”.
Vedo “Laminati”.
Diritto. Nessuna scelta.
Se si deve andare, si deve
andare.
Quello che si deve fare,
si deve fare.
Da domani basta.
Vedo “Security”.
Sinistra. Domani. Destra.
Destra. Sinistra.
Il soggetto si ferma.
Pausa.
Vedo Semaforo rosso.
Diritto. Diritto.
Vedo lavori, lavori.
Diritto a diritto a
diritto. Dove va.
Devi cambiare. Per
cambiare devi pagare.
Se si deve andare, si deve
andare.
Quello che si deve fare,
si deve fare.
Sinistra.
Per cambiare devi pagare.
Diritto.
Il soggetto non si ferma.
Il soggetto non ha niente
da fare.
Voglio pagare di più.
Il soggetto è davanti a
me.
Secondo movimento
(pomeriggio)
Ore 14,17.
Il soggetto continua a
camminare.
Vedo sole, nuvole…
Vedo “Libri giapponesi”.
Vedo “Centro revisioni
servizio garage”.
Vedo “Secondo lunedì
del mese in tutta la sede stradale”.
Vedo “Lavanderia”.
Vedo “Monouso cartoleria
imballaggi”.
Vedo “Autofficina”.
Diritto. Siamo molto
vicini. Destra.
Pausa.
Vedo semaforo rosso. Dove
sta andando.
Vedo “Ristorante
pizzeria”.
Vedo “Caffè piano bar”.
Diritto, diritto. Diritto,
diritto.
Il soggetto corre, corre,
corre, corre.
La strada è tutta
diritta.
Domani cerco qualcuno. Al
mio posto. Come me.
Compro troppo pane.
Si fanno miracoli.
Moltiplicazioni ricongiungimenti.
Rigonfiamenti, poi si
scompare.
E tu non lo sai.
Fermo, guardi solo
vetrine.
Tu sei molto stanco.
Ho la testa vuota.
Pausa.
Vedo alberi.
Come si chiamano gli
alberi?
Pausa.
Troppa gente, troppa gente
destra, destra.
Destra. Destra diritto,
diritto, diritto. Diritto.
Pausa.
Destra.
Conosco questo posto.
Pausa.
Diritto, diritto, diritto
ancora diritto, diritto, diritto, diritto.
Vedo “Centro estetico
piscina”.
Vedo “Istituto
parificato”.
Vedo scuola.
Vedo parcheggio.
Il soggetto entra in un
bar.
Semplicemente.
Aspetterò.
Pausa.
Aspetto a tutte le uscite.
Tutti i giorni.
Aspetto.
Sempre un'ora di anticipo,
anzi due.
Faccio finta.
Inizio a
contare.
Quante macchine in cinque
minuti.
Camion e moto esclusi.
Una grigia. Una bordeaux.
Una verde.
Una mattone.
Una grigia. Una verde.
Una blu.
Una
grigia....
Niente.
Una celeste. Una nera. Una grigia.
Una
grigia.
Una bianca. Una grigia. Una grigia.
Una grigia.
Una
blu. Una grigia. Una blu.
Una grigia.
Una bianca. Cinguettano.
Una verde.
Una rossa.
Una grigia. Una bianca. Una gialla.
Una
bianca.
Una grigia. Una grigia. Una grigia.
Una bianca.
Una
grigia. Una blu. Una rossa.
I grigi sono metallizzati.
Una
verde. Una grigia. Una nera.
Una bianca.
Una bianca. Una
grigia. Una bianca.
Una grigia.
Una grigia. Una grigia. Una
rossa.
I grigi sono più chiari che scuri.
Una grigia. Una
rossa. Una grigia.
Una celeste.
Fine cinque
minuti.
Quarantanove macchine.
Ventidue grigie.
Otto
bianche.
Quattro blu.
Quattro rosse.
Quattro verdi.
Due
celesti.
Due nere.
Una bordeaux.
Una mattone.
Una gialla.
Eccolo.
Terzo movimento
(tramonto)
Ore 17,47.
Il soggetto continua.
È buio.
Pausa.
Mi arrampico.
Pausa.
Passo con il giallo.
Passo con il rosso.
Scivolo su gomma nera.
Vedo fumo petrolio.
Un cinese si sfrega il
naso.
Di’ no alla morte.
Sì a dicembre.
No alla fine.
Sì a dicembre.
Sì a novembre.
No a ottobre.
Sì a settembre.
Dire sì, dire no.
Il cinese è seduto per
terra.
Domani ci sarà qualcun
altro.
Aspetterò a casa. Casa
mia.
Qualcuno scriverà. Tutto,
tutto per me.
Ma non vedo. Non vedo.
Vedo “Tende da sole
arredamento giardini”.
Vedo “Entrata sul
retro”.
La città è finita,
morta, secca, al buio. Piove.
Mani fredde. Piedi freddi.
Si va.
Pausa.
Ore 18,19.
Farmi piccola.
Formica con l’asma.
È buio.
Non finisce mai.
Non respiro.
Cammino.
Vedo indicazioni
all’inizio.
Vedo introduzione.
Vedo tutto per far capire
domani come fare.
Vedo “Pizzeria
creperia”.
Vedo “Produzione e
vendita di scale e ringhiere parquet e laminati infissi da interni ed
esterni”.
Pausa.
Sono fredda.
Il soggetto cammina sul
sale.
Il soggetto è un pezzo di
pollo.
Il soggetto sta fermo alla
vetrina di video e televisori.
Il soggetto sta fermo alla
luce.
Bisogna prendere appunti.
Passa “Piatti pronti da
cucinare consegna a domicilio CD009JN”.
Passa “CF260AR”.
Passa “BZ595RC”.
“CF852PK”.
“AY448BW”.
“BP530YZ”.
Il soggetto sta fermo.
Passa il maggiolino
“Restauro mobili vendita mobili antichi falegnameria su misura in
legno massello”.
“BK888XW”.
Il soggetto sta fermo
aspetta.
Il soggetto guarda
“CC919JY”.
“DA746BZ”.
Vedo “Raccolta indumenti
usati e in buono stato associazione di volontariato”.
Vedo “Su ambo i lati”.
Vedo su ambo i lati.
Io voglio andare via.
Il soggetto sta fermo.
Guarda.
Pausa.
Vedo “Sali e tabacchi”,
sali e tabacchi.
Il soggetto si stacca
dalle luci e cammina.
Vedo “Servizio gomme”.
Vedo “Piatti pronti da
cucinare consegna a domicilio”.
Vedo “Pagamento dodici
mesi interessi zero”.
Pausa.
Il soggetto rallenta. Si
gira.
Vedo “Nuova gestione”.
Mi confondo. Mi vede.
Mi vede?
Il soggetto indica.
Parla con qualcuno.
Indica.
Si gira. Mi vede?
Ma io cambio.
Io…
Ho fatto la sauna io.
Ho tutti i pori aperti.
Ho le lenti a contatto.
I capelli corti pettinati.
Io ho gli stivali.
Ho gli orecchini.
Io sorrido. Non lo sa. Io
sorrido.
Ho i capelli corti.
Ho le lenti a contatto
azzurre.
Ho un neo finto.
Ho gli orecchini. Mi vede.
Mi riconosce?
Ho gli occhiali.
Ho i capelli ricci.
Ho il naso lungo.
Ho le scarpe da
ginnastica.
Cammina.
Quarto movimento (sera)
Ore 20,20.
Il soggetto continua a
camminare.
Vedo “Divieto di accesso
ai non addetti ai lavori”.
Vedo “Bonifica da
ordigni esplosivi”.
Da casa al lavoro sono 147
passi.
Quattro volte al giorno,
mai uno di più.
Da casa al forno sono 58
passi.
Da casa al medico sono
213.
Da casa al bar sono 220.
Dal lavoro all’ufficio
postale sono 99.
Dal lavoro alla banca sono
266.
Dal lavoro al negozio di
fotocopie sono 33.
Dal lavoro al bar sono 73.
Per il supermercato ci
vuole la macchina.
Vedo “Spazio disponibile
fine cantiere”.
Vedo “Aperti domenica”.
Vedo “Controllo
elettronico”.
Vedo “Mese pazzo 50 per
cento”.
Vedo “Affitta vende”.
Vedo “Panini focacce”.
Vedo “Packaging
service”.
Vedo “Vetri auto”.
Non manca nulla. E non ci
si perde.
Ti piace mangiare nei
self-service. E attaccare discorso.
Vedo “Ferramenta e
utensili”.
E camminare.
Ti piace guardare la
televisione nelle vetrine.
Ti piace ascoltare i
discorsi degli altri.
Ti piace il sole.
Ti piace… cosa? Ti piace
cosa?
Vedo “Imballaggi in
polietilene”.
Ti prendi le pause che
vuoi.
Assorbi silenzio. Assorbi
rumore.
Non posso farci niente.
Il ritmo è questo.
Ogni tanto proteste contro
un inceneritore.
Vedo lenzuola.
Ma tu cammini. E io
dietro.
Ore 20,34.
Pausa.
Vedo “Chiuso”.
Pausa.
Il soggetto rientra.
Il soggetto ha le finestre
accese.
Chiude la porta.
Si muove.
Non succede nulla.
Nessuna sbavatura.
Nessun danno.
Niente incidenti malattie
imprevisti catastrofi cataclismi inondazioni.
Niente fine del mondo.
Tutte le regole vengono
rispettate.
Tutti i nodi non vengono
al pettine.
Se è rosso di sera, al
mattino c’è il sole.
I pianeti rimangono in
asse.
Vedo tutte le stelle.
Vedo domani.
Sette e trentacinque.
(Laura Bucciarelli, 2010)