venerdì 20 novembre 2020

Ex files (una memoria tira l'altra e tutte lavano il viso) parte 2

 

Andiamo avanti.

In una giornata consumo: 48 sigarette 2 Aulin 2 Aspirine 20 gocce di Novalgina 7 caffè e faccio la lista della spesa.

Due bottoni neri da cappotto

valigia rigida con ruote

un abito (da donna)

rasoi (da donna)

ammorbidente violaceo

detersivo liquido al profumo di mirra 

due cartoni di birra

shampoo all'anice

liquore all'anice

due quaderni con copertina rigida nera in cuoio riciclato

un quaderno con copertina morbida nera in cuoio riciclato

una confezione da 20 Bic nere punta grossa 

una confezione con tre trincetti gialli di misura diversa 

forbici da sarto.

Ho paura che il mio corpo a pezzi possa essere visto.

Che il sangue coli per le scale nell'ingresso sui marciapiedi dentro i negozi nelle fughe delle mattonelle dei centri commerciali.

Lista della spesa:

sei uova biologiche

tre panini infarinati

mezza torta di mele

copia di un mazzo di chiavi

una cartuccia per stampante con inchiostro nero

una cartuccia per stampante con inchiostro blu

ago e filo per attaccare i bottoni da cappotto

cinque metri di nastro di raso rosso sottile.

Tutte le parole rimangono in bocca, risuonano dentro – scendono

per la colonna vertebrale.

Che splendida serata – non sei d’accordo?

Non c’è nessuno – cos’hai da dire?

Cos’ho da dire – non dico niente.

Non dico niente.


Non dico niente – non ricordo niente.

Non dico niente - non ricordo niente.

Non dico niente – non ricordo niente.

Ripeto – risucchio momenti passati – passati da me, vicino, sopra?

Non ricordo niente.

Mi batto per una giusta causa.

Ripeto.

Ridicola – mi mangio le viscere.

Mi ascolti – non c’è niente da dire.

Illuminami.

Mi brucio – con acido – la pelle.

Aprimi – squartami.

Lascia pezzi di me ovunque.

Nessun fabbro nessun muratore - per me.

Pezzi di me – ovunque.

Qui – dove dormo legata al letto.

Con fili di ferro – conficcati nei fianchi.

Sangue – marcio.

Stoffa – lacerata.

Cadaveri sparsi – devo fare ordine.

Memoria cancellata – niente da dire.

Cerca di stare bene – ho bisogno di te.

Mi vergogno di te – è colpa tua.

Se siamo soli – se siamo malati.

Se siamo vivi – se siamo morti.

Non ho motivi per stare qui.

Non ho niente da dire.

Sì, vado avanti.


(continua)

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