Se Lei mi chiede cosa ho da dire, io sto zitta.
Se Lei mi chiede cosa ho da dire, io sto zitta.
Rumino al buio e alla luce, non importa come:
Passami il sale,
Accendi la TV,
Cosa mangiamo?
Ho paura e non ho niente da dire, lo sa.
Le faccio un elenco, molto alla moda.
Le faccio un elenco, no, una scaletta: è più appropriata.
Accendi la TV.
Il 2004 e il 1987 hanno in comune la morfina.
Del 2004 ricordo: morfina – due fiale.
Urla – tutta la notte.
1987: morfina – convulsioni.
Gambe – piegate distese, piegate distese – ultima lacrima.
Silenzio.
2004: Morfina – due fiale sul comodino.
Dolore – due compresse.
Urla – ad ogni respiro.
Tutta la notte.
Diabete – 185.
Insulina – due unità.
Spogliare lavare vestire.
Mutande piene di merda che continua a uscire, continua a uscire da organi ormai rilassati.
Silenzio.
Occhi spalancati.
Due respiri – fine.
Mi chiedono se acconsento alla rianimazione – sì.
Vestaglia tagliata – corpo nudo per terra.
Mi chiedono se sono sicura – no.
Dopo è peggio – mi dicono.
Corpo sul letto – era morta vero?
Bara fabbro fiamma ossidrica.
Loculo muratore cemento.
Cosa c’è da dire.
Ho sbagliato – valutato male.
Ho voglia di gelato adesso – che gusto mi consiglia?
Assaggi la mia pelle.
Mangiami bruciami Leccami – tutta la notte.
Sì, vado avanti.
(continua)
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