lunedì 25 marzo 2019

Ice cream

1 - Down by law, film di Jim Jarmusch, 1986



2 - Ghost dog, film di Jim Jarmusch, 2000



3 - Van Halen, Ice Cream man


venerdì 22 marzo 2019

Riflessi/Riflessioni

1 - Riflessi sulla pelle (The reflecting skin), film di Philip Ridley, 1990



2 - Reflections, Dead vibrations



3 - Wislawa Szymborska, Lo specchio

Si, mi ricordo quella parete
nella nostra città rasa al suolo.
Si ergeva fin quasi al sesto piano.
Al quarto c’era uno specchio,
uno specchio assurdo
perché intatto, saldamente fissato.
Non rifletteva più nessuna faccia,
nessuna mano a riavviare chiome,
nessuna porta dirimpetto,
nulla cui possa darsi il nome
“luogo”.
Era come durante le vacanze-
vi si rispecchiava il cielo vivo,
nubi in corsa nell’aria impetuosa,
polvere di macerie lavata dalla pioggia
lucente, e uccelli in volo, le stelle, il sole all’alba.
E cosi come ogni oggetto fatto bene,
funzionava in modo inappuntabile,
con professionale assenza di stupore

4 - Lo specchio scuro (The dark mirror), film di Robert Siodmak, 1946


5 - Sylvia Plath, Specchio
Sono d’argento e rigoroso. Non ho preconcetti.
Quello che vedo lo ingoio all’istante
Così com’è, non velato da amore o da avversione.
Non sono crudele, sono solo veritiero –
L’occhio di un piccolo dio, quadrangolare.
Passo molte ore a meditare sulla parete di fronte.
È rosa e macchiettata. La guardo da tanto tempo
Che credo faccia parte del mio cuore. Ma c’è e non c’è.
Facce e buio ci separano ripetutamente.
Ora sono un lago. Una donna si china su di me
cercando nella mia distesa ciò che essa è veramente.
Poi si volge alle candele o alla luna, quelle bugiarde.
Vedo la sua schiena e la rifletto fedelmente.
Lei mi ricompensa con lacrime e un agitare di mani.
Sono importante per lei. Va e viene.
Ogni mattina è sua la faccia che prende il posto del buio.
In me ha annegato una ragazza e in me una vecchia
Sale verso di lei giorno dopo giorno come un pesce tremendo.

sabato 16 marzo 2019

Black


1 – Black dog, Led Zeppelin



2 – BlacKkKlansman, film di Spike Lee, 2018



3 – Poeta nero, Antonin Artaud

Ti assilla un seno di vergine,
poeta nero,
poeta inacidito, mentre la vita bolle
e la città arde,
e il cielo si riassorbe in pioggia,
e la tua penna graffia al cuore della vita.

Foresta, foresta brulicante d’occhi
sui pinoli disseminati;
chiome di bufera, i poeti
inforcano cavalli e cani.

Gli occhi si infuriano, le lingue girano
il cielo fluisce nelle narici
come un latte nutriente e azzurro;
io sono appeso alle vostre bocche
donne, aspri cuori di aceto.


4 – Nero Wolfe


5 – Black light theatre


lunedì 11 marzo 2019




Tutta una bugia, Edizioni Progetto Cultura, 2019

Tutta una bugia è una raccolta di otto racconti scritti in prima persona, ma si potrebbe dire una raccolta di 'voci' perché la forma racconto viene spesso tradita. Non tutti infatti hanno una linea narrativa in senso proprio. Alcuni si accostano alla materia onirica. In effetti si può affermare che i temi della raccolta sono il sogno e la mimesi: le protagoniste (sì, tutte di genere femminile) si nascondono in un'identità diversa dalla propria o si identificano con una parte di sé o con un luogo o con un desiderio di cambiamento. È però una mimesi per lo più inconsapevole, come se la realtà si potesse piegare allo stesso modo della fantasia.

"... una raccolta da cui il lettore non può aspettarsi alcuna concessione, né può attendersi di essere vezzeggiato ed accompagnato come un bimbo in un parco giochi..." dalle Note di commento di Laura Pompili

www.progettocultura.it/1010-tutta-una-bugia




Doris every day e Pensare-programma delicato, Edizioni Progetto Cultura, 2017

Due testi teatrali.

Dalla prefazione di Fabio Massimo Franceschelli:
"Doris every day e Pensare – programma delicato sono i due ideali tempi (consequenziali, come richiede la freccia del tempo) di un unico percorso umano e psicologico. La drammaturgia si adegua al vissuto della protagonista – delle due protagoniste, dovrei dire, ma, appunto, preferisco vederle svanire come doppio e ricomporsi, l’una nell’altra, in una indivisibile unità – e si contrappone, nei due testi, come lo zenit e il nadir individuati dal solitario punto di vista della donna al centro delle due narrazioni, che è anche il solitario punto di vista della drammaturga, che è anche e sempre il solitario punto di vista dell’artista."
E ancora:
"In Doris every day è in scena il parossismo del sogno americano veicolato dallo schermo televisivo che, a ben pensare, reitera il sogno della purezza ariana. Il “chi sono io” desidera la purezza e la perfezione, ideali che si stagliano imponenti per ridurti all’impotenza, un’impotenza malata e nevrotica, in direzione della psicosi. E una personalità nevrotica non può che farsi forma drammatica attraverso un testo nervoso, sincopato, sussultante e fortemente ritmato."
E ancora:
"La tragedia, dettata dalla hybris di Doris, e la commedia che consegue la sconfitta di Pensare. Una tragedia in forma di monologo grottesco e distopico, e una commedia in forma di monologo drammatico non meno grottesco. Drammaturgicamente l’opzione è più tradizionale, narrativa almeno nella misura in cui la protagonista racconta se stessa, i suoi pochi e vaghi ricordi e il suo reiterato, indegno di nota, quotidiano."



La casa, EEEdizioni ebook, 2016

"Impossibile non pensare a Beckett, leggendo questo atto unico. In una casa vuota e inospitale, persa in una campagna buia e senza punti di riferimento, tre personaggi dialogano tra loro, girando intorno a una misteriosa valigia, unica suppellettile presente nell’ambiente. All’assurdo si aggiunge anche una puntina di horror, quel tanto che basta per speziare un dialogo scarno e ambiguo. È lo spettatore che, assistendo alla scena, costruisce ipotesi di possibili storie e con la sua immaginazione crea il mondo esterno e l’ambiente interno, ambedue densi di incognite e poco rassicuranti, metafore di un mondo inospitale e della difficoltà dei rapporti umani e della comunicazione interpersonale."

La casa è il testo vincitore dell’edizione 2015 del concorso “Un bagaglio di idee”, indetto dalla
Fed. It. Art