Andiamo avanti.
1986.
Posate in mano – tavola apparecchiata.
Dove sei.
2004.
Ancora penso di trovarti a casa.
Ti porto un regalo – come a una bambina.
Ti porto un fiore – primule a gennaio.
Il tappeto è macchiato di bile.
2004, gennaio.
Appuntamento con infermiera – interrogazione.
Mi ripeta cosa ha imparato.
Ho imparato.
Siringa insulina – flacone in frigorifero.
Dosare le unità secondo le oscillazioni della glicemia.
Iniezione – addome fasce laterali a destra e a sinistra dell’ombelico.
Pizzicotto – ago perpendicolare alla pelle.
2004, marzo.
Apro la porta – di taglio.
Si intravede il terrazzo.
Al sole luccicano i capelli tenuti con due mollette.
Sorridi con un vestito metà verde e metà azzurro.
Per pochi secondi.
Cosa c'è da dire.
Sì, vado avanti.
Andiamo avanti.
Luci spente – controllo: non c’è nessuno.
Non ho guardato tutto.
Non si guarda mai tutto.
Non si guarda mai abbastanza.
Non si finisce mai di pulire.
Bisogna alzarsi – luci accese.
Controllare stanza per stanza.
Non si sa mai dove si annidano gli assassini.
Sedia elettrica per le zanzare.
Almeno otto morti e trenta feriti.
Ipotesi di attentato.
L’estate è finita – è cominciata l’estate.
Bisogna essere pronti per il costume da bagno.
Ancora maltempo nelle località turistiche.
Ti ho visto.
Ti prendo.
Cosa c’è da dire.
Sì, vado avanti.