Andiamo avanti.
2000.
Osservazione sotto il cappotto.
Sì, esame concesso.
Cos’hai in valigia - un vestito da tigre.
Solo un cambio – un vestito da suora.
Strana stoffa i tuoi pantaloni, anche i collant.
La collana non mi da fastidio.
Ti regalo il vibratore, tanto lo butto via.
No grazie non lo uso – peccato.
Cosa c’è da dire.
Sì, vado avanti.
Andiamo avanti.
2000 – 2001.
Visto che c’ero sono andato a puttane con la tua auto.
Solo un pompino come con te del resto.
Mi ricordo il manicomio della mia città.
Mi ci ha portato mia madre a fare un elettroencefalogramma.
Avevo il triciclo, correvo nei giardini dell’ospedale.
Ma tu che vuoi da me?
Passare del tempo, fare un viaggio, passare del tempo.
Quello che pensi non è reale.
Non ti credo – ti amo – non ti credo.
Apro le tue tasche.
Apro la tua posta.
Apro il tuo telefono.
Apro il tuo computer.
Quello ha ammazzato il padre e la madre.
Quello si droga quello ha ammazzato la moglie.
Quando fanno quelle cose lì, vuol dire che il cervello non funziona.
Sono brava.
Ti inganno.
Ti faccio credere – quello che voglio.
Ti faccio volere – quello che non vuoi.
Mi credi.
Donna sbagliata – nome sbagliato.
Indirizzo – falso.
Sei lì che la aspetti.
Sono con te – voglio distruggerti.
Bisogna smettere.
Bisogna farla finita.
Bisogna cadere.
Scoprimi - Picchiami – sputami.
Adesso.
Tra un mese due mesi o mai.
Cosa c’è da dire.
Sì, vado avanti.