venerdì 21 giugno 2019

Film


Una strada della città di nome B, giorno.
Un ombrellone rosso a pois bianchi con una stecca storta.
La “zampa” che lo regge, a squame verde-arancio, cangiante, è inserita dentro un tavolino tondo.
Sotto l'ombrellone, due poltroncine, anch'esse rosse a pois bianchi e un tappeto simile alla zampa, per essere coerenti.
Due persone, sedute sulle poltroncine, hanno i piedi nudi e sorseggiano limonata mangiando dolcetti rosa.
Parlano di camaleonti e dei quadri di Mark Rothko visti a New York, specialmente di uno verde-azzurro con due sottili strisce, una arancio e una giallo-oro, che lo tagliano in orizzontale.
Parlano anche dei rinoceronti perché almeno un rinoceronte è sempre presente per le strade di B.
Anche le tigri bianche sono un buon argomento di conversazione.
I rinoceronti pascolano sull'asfalto.
Fenicotteri rosa, tigri bianche e caimani dagli occhiali sostano lungo i marciapiedi.
E molti canarini affollano il cielo grigio di B.
Sono tutti a pois.
Eccetto quelli gialli che volano sugli alberi con i frutti rossi.
Orsi e orsetti si affacciano alle finestre e guardano la scena bisbigliando.
Passa un treno, fischia fischia.
Un fischio forte forte.
Un rinoceronte scappa.
La limonata è finita, sparita senza lasciare tracce.

Il treno si ferma in un luna park abbandonato.
È buio, gli alberi sono fitti fitti.
Le due persone che erano sotto l'ombrellone scendono dal treno e si addentrano nel bosco che ha mangiato le giostre e le montagne russe.
Si sentono rumori metallici.
I due inciampano su qualcosa di freddo e rigido.
Lo esplorano con le mani, scavalcano una specie di parapetto.
Non si vede niente.
Sentono che stanno perdendo l'equilibrio.
Si muove!
Dove sono?
Si reggono forte e si lasciano andare su su su su su, sopra gli alberi neri, fino alla ruota panoramica.
E salgono salgono, è altissima.
Salgono fino alla stella della sera.
Venere.
Vicina a una falce di luna.
In un cielo blu scuro trasparente, degradante in verde smeraldo.
E stanno lì.
Agganciano la ruota alla falce di luna.
Stanno lì, davanti a una tela di Mark, poi ci entrano.

(Laura Bucciarelli, 2019)


Nessun commento:

Posta un commento